Marina ovvero il galateo della fanciulla
; non modestia affettata, non brio forzato, non vaghezza di brillare per attirarsi addosso lo sguardo altrui; ma lieta e confidente si dava ai
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, che ella aveva già finito di recitare, già s’era ritirata a suo posto, ma essi stavano ancora lì immoti, come ad ascoltare colle lagrime agli occhi. Che
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fiere per spacciar le sue mercanzie; e non pensano che questo è il modo di svilirle. Altre per contra, cada il mondo, ma non si parli di ballo
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del loro meglio per divertire il pubblico, e così sono accolte! La è certo una mancanza di educazione! Ma se cantan male, se non son capaci, non si
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. Ma per dir che si faccia contro l'indole ciarliera della donna, e comunque le si raccomandi il silenzio, sarebbe pur la mala cosa, sì, se le donne
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temesse di insudiciarsi le mani nel governo della casa. Chissà mai, ripeteva sempre, una ragazza sa dove nasce, ma non dove muore! Senza che per
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I servi. Nelle leggende de' tempi passati i servi hanno pur essi la loro parte eroica, fedeltà a tutta prova, devozione fino ad sacrifizio, ma allora
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occhi, il collo, le braccia, le mani, stropicciandosi accuratamente e in fretta. Non faceva uso di essenze odorifere, ma di acqua schietta di fonte
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ricchezza d'affetto di quegli abitanti, e la purità dell'aria rendevano a Marina desiderato quel soggiorno sopra ogni altro. Ma lì una cosa, che sempre
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con qualcheduno; dopo un buon pezzo si avvia lentamente viene alla vettura, è lì per salire, ma non rifinisce di salutare, di raccomandare. Sale
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; vesti semplici e pulite, signorili sì, ma senza sfoggio di sorta; la vanità di comparire in iscuola abbigliata di soverchio per far invidia alle
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, che deve stare tuttodì per le officine e pei laboratorii, che insomma non ha tempo di badare a’ ragazzi; ma per le madri agiate che fan la vita di
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per Guadagnarsi un brava! dalla maestra e un bacio dai genitori; è nobile ambizione, è virtù. Ma pur troppo di tal fatta non è sempre l’ambizione di
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di quel che si insegni in tutte le classi elementari! Nè soltanto se lo credono di saper di più, e se lo tengono celato nell' animo le allieve; ma ve
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lodevoli? —Ma se l'ho detto io che la maestra l'ha con me! Figuratevi che ho fatto il lavoro meglio di tutte, non ho sgarrato una virgola nella lezione, e
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? le chiese tosto la maestra. Ma la fanciulla, invece di risposta, s'acchiocciolò di più. —Ma via, Lisa, ripigliò amorevolmente la maestra, non fare
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era solo di apparenza, solo alla superficie; ma sotto vi erano le piccole società, le fazioni, le passioncelle, i risentimenti, i dispettuzzi, le
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gentili e le più buone; e se mancano, non lo fanno per malizia o per talento di far male, ma per sbadataggine. A misura però che s' avanzano nelle classi
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che non parlano ai sensi, ma all'anima, e a lei convengono in tutto que' versi dell'Alighieri sopra Beatrice:
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via in fretta, come se metter cognizioni nelle menti giovanili fosse come empire un sacco di ciarpe di ogni colore; ma si badava ad insegnar poco alla
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solo sulla correzione, ma sì ancora sulla bellezza, sulla grazia e sull' eleganza del patrio linguaggio. E per prima cosa si avvezzava ad una buona
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che ebbe abbandonata la scuola, quelle ore concesse alla lettura, non eran romanzi che pigliasse in mano, ma libri di storia. Il padre le aveva fatto
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insegnata, che anzi la maestra vi aveva una speciale attitudine e riusciva molto chiara e precisa nel suo insegnamento. Ma forse, perchè era tutta innamorata
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discretamente. Ma la signora Bianca voleva, che una lingua non s'imparasse solo a mezzo, chè allora tanto vale quanto saperne niente. E una lingua non si può
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esercizi, che esclusivamente si addicono alle donne. La signora Clelia, donna piuttosto attempata, ma abilissima ne' lavori di mano, ne era
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buona compagnia? Per l'uomo è tutt'altra cosa; il più della vita è fuori di casa, dove infiniti sono gli svaghi. Ma non voleva che la religione
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Inclinata alla bontà e all'amor del prossimo, non solo rispettava ogni persona, ma s'ingegnava di farle del bene per quel che potesse, nè stava a far
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giogo di Dio e che la religione non è un peso, nè una violenza per nessuno. Ma il primo anno che Marina andò a scuola provò una scossa,un urto a questi
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manine pochi de'tasti potevano abbrancare, fu posta al gravicembalo. Ma l'ho a dire? Non vi profittava, non ci aveva testa, aveva un bel far propositi
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esattezza, tutto è finito pel maestro, l'allieva n'ha fin sopra i capelli. Ma il soffio della vita, ma l'espressione che viene dall'animo, dalla
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’alta, che pur ora mette il piede sul sentiero della vita! Aveva un bel essere di natura semplice e schietta, d’indole buona e senza pretensioni; ma
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un'aria di festevole prosperità, che rallegrava a vederla. Nell'istituto di Marina, colla danza, vi era anche la ginnastica, ma oltre questa essa
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condizione con un onesto lavoro, codesto, è secondo le sante leggi del progresso; ma che si tormenti senza posa, e con ogni mezzo agogni il posto e la
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. Dio buono! che virtù riflessiva può avere una ragazzina di tali anni? Avrà fatto miracoli per la sua fresca memoria, ma che abbia digerito bene le
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severità, la cura de' beni materiali coi sentimenti generosi dell'anima, la moderazione dei desideri coll'intraprendenza dello spirito. Ma per tutto
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diceva mica sottovoce, ma forte da farsi udire da tutti. Se passava una brigata di giovinotti, codiava coll'occhio se era osservata, e lì a dire: e
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la servitù: poverette! loro corre il debito di andare a far pompa di ricchi abbigliamenti presso le numerose amiche! Ma nelle cose talora è solo
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dimandar d'esser servita prima, ma attendi il tuo torno, e allora fa con discrezione, senza rivolgere colla forchetta tutti i pezzi per sceglierne il
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Accademia della crusca
